Una grande passione, i cactus! Tanti piccoli accorgimenti e suggerimenti su come coltivare le nostre amate piante grasse per ridurre al minimo la loro sofferenza in un ambiente che non appartiene a loro, ma in cui devono riuscire ad ambientarsi per sopravvivere.I cactus o si amano o si odiano profondamente e l'amore e l'odio per queste piante particolari e atipiche nasce dal riuscire a coltivarle correttamente per ottenere risultati soddisfacenti che si tramutano in sopravvivenza della pianta e in splendide e gratificanti fioriture.
Infatti, tutti i cactus in natura producono i fiori, necessari per la loro riproduzione e lo fanno in due casi, o perché sono in piena esplosione vegetativa oppure in fase terminale, come ultima possibilità per riprodursi.
La coltivazione dei cactus sembra qualcosa di estremamente complicato, ma in realtà bastano piccoli accorgimenti e un po' di attenzione per avere ottimi risultati e magnifiche collezioni.
Le varietà di cactus presenti in natura sono tantissime, ognuna con le sue caratteristiche, le sue esigenze e i suoi ritmi, ma in generale le loro esigenze si possono riassumere in poche, ma necessarie accortezze.
I loro nomi sono spesso bizzarri, difficili da pronunciare e da ricordare, dagli echinofossulocactus agli aztekium, dagli strombocactus disciformis alle epithelantha, ma basta leggere qualche libro specifico e pronunciarle un paio di volte per non dimenticarle.
Per quanto riguarda una corretta coltivazione occorre, una volta acquistato un cactus, controllare il terriccio perché spesso i vivai o i negozi di piante usano la torba che compatta e fa seccare le radici, soffocandole e provocando un lento ma graduale decesso della pianta e il consiglio è quello di sostituirlo con un buon terriccio drenante, possibilmente aggiungendo una piccola parte di sabbia e degli inerti (lapillo e/o pomice vulcanica, brecciolino) e sul fondo del vaso dell'argilla espansa o dei cocci di vaso spezzettati.
I cactus, per la maggior parte delle specie, prediligono posizioni soleggiate, ma è opportuno non esporli direttamente ai raggi solari perché rischiano scottatureproprio come il corpo umano, per cui è consigliato abituarli gradualmente ai raggi solari.
In inverno vanno in dormienza e non occorre dare loro acqua, ma in alcuni casi si può nebulizzare, possibilmente nelle giornate meno fredde e comunque non esporle a diretto contatto con fonti di calore o all'aperto, specie per chi vive al nord Italia dove le gelate sono frequenti.
I risultati? Splendide e copiose fioriture e tante piccole e grandi soddisfazioni
Infatti, tutti i cactus in natura producono i fiori, necessari per la loro riproduzione e lo fanno in due casi, o perché sono in piena esplosione vegetativa oppure in fase terminale, come ultima possibilità per riprodursi.
La coltivazione dei cactus sembra qualcosa di estremamente complicato, ma in realtà bastano piccoli accorgimenti e un po' di attenzione per avere ottimi risultati e magnifiche collezioni.
Le varietà di cactus presenti in natura sono tantissime, ognuna con le sue caratteristiche, le sue esigenze e i suoi ritmi, ma in generale le loro esigenze si possono riassumere in poche, ma necessarie accortezze.
I loro nomi sono spesso bizzarri, difficili da pronunciare e da ricordare, dagli echinofossulocactus agli aztekium, dagli strombocactus disciformis alle epithelantha, ma basta leggere qualche libro specifico e pronunciarle un paio di volte per non dimenticarle.
Per quanto riguarda una corretta coltivazione occorre, una volta acquistato un cactus, controllare il terriccio perché spesso i vivai o i negozi di piante usano la torba che compatta e fa seccare le radici, soffocandole e provocando un lento ma graduale decesso della pianta e il consiglio è quello di sostituirlo con un buon terriccio drenante, possibilmente aggiungendo una piccola parte di sabbia e degli inerti (lapillo e/o pomice vulcanica, brecciolino) e sul fondo del vaso dell'argilla espansa o dei cocci di vaso spezzettati.
I cactus, per la maggior parte delle specie, prediligono posizioni soleggiate, ma è opportuno non esporli direttamente ai raggi solari perché rischiano scottatureproprio come il corpo umano, per cui è consigliato abituarli gradualmente ai raggi solari.
In inverno vanno in dormienza e non occorre dare loro acqua, ma in alcuni casi si può nebulizzare, possibilmente nelle giornate meno fredde e comunque non esporle a diretto contatto con fonti di calore o all'aperto, specie per chi vive al nord Italia dove le gelate sono frequenti.
I risultati? Splendide e copiose fioriture e tante piccole e grandi soddisfazioni
moolto interessante..anche io adoro i cactus e le piante grasse :)
RispondiEliminafata pinella
Abbiamo una cosa in comune!
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